Testimoni di Camping River
Lettera aperta
Camping River- Roma.
Un giorno molto speciale, molto atteso dai 150 bambini , un giorno molto importante per loro perché l’inizio del nuovo anno scolastico.
Purtroppo si può osservare sulle loro facce che non e come ogni anno , e un’aria diversa, guardano le facce dei loro genitori, si vede la preoccupazione, la paura, il dubbio di che sarà un domani?
Da più di un mese quando sono iniziate ad arrivare dal Dipartimento delle politiche sociale diverse comunicazioni che il campo chiuderà il 30 settembre la preoccupazione dei abitanti e tanta , ma giustificata perché in data odierna ( 18/09/2017), secondo le loro comunicazioni e in base al progetto di inclusione e il patto firmato con riserva da tutti ospiti del campo dovevano ricevere le famiglie (ogni singolo nucleo) per valutare le esigenze di ogni uno nucleo, come secondo passo verso, la soluzione abitativa.
Ad oggi sono state ricevute soltanto una 15 de famiglie. Quando il tempo per ricevere gli altri 65-70 nuclei?
Secondo loro di solo una cosa certa siamo sicuri: “ il campo chiude il 30 settembre”.
Di fronte a tutti questi problemi, i bambini di campo River , vanno a scuola perchè gli piace non oggi , ma da 12 anni che il campo e funzionale.
I ragazzini di ieri, oggi sono dei giovani che sono preoccupati per i loro studi, per le loro amicizie ben radicate nel corso degli anni per la loro sicurezza o la loro incertezza per un domani in mezzo alla strada senza alcun alternativa.
Le domande dei più piccoli del tipo: domani vengono i pullmini?” o “se chiude il campo, dove andiamo a scuola?”
Sono domande cosi semplici, ma che abbia messo noi genitori in impossibilità di rispondere. Al interno del campo abbiamo tanti ragazzi che hanno studiato l’intera estate per studiare e superare gli esami per poter eseguire le superiori e hanno riuscito con medie anche oltre otto voti.
Se fino a “ieri” qualcuno gli chiedeva “ che ti piace fare quando sarai grande?
Potevi sentire da loro un intero ventaglio di sogni, una diversità di cose su cui i ragazzi erano felici e fiduciosi di poter realizzare.
Invece se gli chiedi oggi, non potranno risponderti nulla ,o non hanno voglia di rispondere perché hanno il cuore spezzato, sulle loro facce si vede la preoccupazione.
Iniziano “ di non voler fare niente, non parlano più dei loro sogni”.
Nel loro “io”, non possono più pensare a tornare a vivere come prima (nelle baracche, senza luce, senza acqua”.
Tutti processi di inclusione avviati in questo campo nel arco di tutti questi anni, hanno avuto risultati come in nessun’altro campo ,sia con il lavoro sia scolastico.
I risultati sono dimostrabili, i percorsi di nostri figli e visibile.
Anche tante famiglie che hanno trovato un’opportunità diversa, hanno lasciato il campo da soli.
Non desideriamo assistenzialismo a vita, non chiediamo elemosina, non chiediamo una concessione a nessuno , chiediamo soltanto un diritto da rispettare, una vvita dignitosa come qualsiasi essere umano.
Per i nostri figli desideriamo rispettare il diritto allo studio, fondamentale per la vita e il futuro di qualsiasi giovane.
Siamo essere tutti d’accordo che ogni bambino non educato, e un pezzo di futuro perso non soltanto per lui, non solo per la famiglia, ma e un pezzo di futuro perso per l’intera società in qui vive.
Ion dumitru attivista-mediatore rom camping river