Sul censimento i rom diffidano i prefetti
Il Movimento Kethane Rom e Sinti per l’Italia, Associazione UPRE ROMA, Milano; Associazione Sucar Drom, Mantova; Associazione Nevo Drom, Bolzano; Articolo 3, Mantova; Associazione New Romalen, Roma; Associazione Sinti di Prato, Associazione Cittadinanza e minoranze, Roma; Associazione Them Romanò, Reggio Emilia; Associazione FUTUROM, Pescara; Associazione Radio Cora, Firenze hanno inviato il 22 luglio questa lettera ai prefetti e per conoscenza all’Unar, in merito alla circolare del ministero dell’interno.
Illustrissimo signor prefetto,
in riferimento alla circolare del ministro dell’interno n. 16012/110 del 15 Luglio 2019 avente come oggetto: “Insediamenti di comunità rom, sinti e caminanti”,
premesso che
la suddetta circolare configura una duplice discriminazione, da un lato ipotizzando una “ricognizione” degli insediamenti in oggetto in quanto tali insediamenti sono individuati su base etnica e dall’altro nell’individuazione della fattispecie di “insediamenti rom, sinti e caminanti” come oggetto esclusivo di interventi volti a ripristinare legalità, ritenendosi ragionevole che se deve esserci contrasto all’abusivismo in tali contesti (insediamenti regolari o irregolari) esso non può rivolgersi in maniera esclusiva alle comunità rom, sinte e caminanti, dovendosi ritenere gli abusi, di qualunque natura, tali senza connotazioni etniche;
si richiama di conseguenza l’attenzione sulla sussistenza del divieto di profilazione etnica, in base all’art. 2 d. lgs. 315/2003;
considerato inoltre che
la minoranza rom e sinta non gode in Italia di alcuno statuto giuridico specifico che ne consenta l’identificazione in quanto il legislatore nel promulgare la legge per il riconoscimento delle minoranze linguistiche e storiche – Legge n. 482/99 – a proposito della minoranza rom e sinta precisava non potersi includere tale minoranza in quanto distribuita su tutto il territorio nazionale e pertanto ne raccomandava il riconoscimento con una specifica legge;
conseguentemente a 20 anni dal mancato adempimento della raccomandazione del legislatore a proposito della predetta legge e nella costante inosservanza del dettato costituzionale a proposito di riconoscimento e tutela delle minoranze risulta giuridicamente arbitraria l’eventuale identificazione di cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari come cittadini di etnia rom e sinta;
tutto ciò premesso e considerato
si ritiene
per le succitate ragioni la circolare ministeriale in merito alla sussistenza di “insediamenti di comunità rom, sinti e caminanti” in contrasto con i principi generali dell’ordinamento italiano dovendosi riferire l’individuazione di eventuali abusi edilizi e irregolarità di diverso genere come nelle fattispecie previste dalla circolare stessa e le conseguenti azioni volte al ripristino della legalità a ogni stato di fatto in capo a cittadini indipendentemente da ipotesi giuridicamente invalide di identificazione etnica.
Pertanto si diffida
dal procedere a qualunque forma di ricognizione, censimento, raccolta dati di cittadini che abbia come riferimento insediamenti definiti riguardanti comunità rom, sinti e caminanti.
Certi della Sua attenzione porgiamo i nostri migliori saluti.
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