Diciamoci la verità
Nino Lisi
Nessuno perderà il lavoro a causa del corona virus – assicura il Governo. E’ senza dubbio giusto. Non possiamo che essere d’accordo e sperare che l’obiettivo sia colto.Ma chi il lavoro lo aveva perso prima, per cause differenti dal corona virus? E chi il lavoro non è mai riuscito ad averlo? Ovviamente è indispensabile affrontare l’emergenza attuale. Ma dovremmo evitare per affrontare questa di trascurare quelle precedenti, che magari è addirittura improprio chiamare emergenze, perché non sono sorte all’improvviso ma costituiscono un tratto abituale (strutturale?) della nostra società.
Ammortizzatori sociali ed altre provvidenze. Meno male che ci si sta pensando, perché il corona virus colpisce non solo la salute dei cittadini ma anche l’economia del Paese. Anch’essa va curata. E’ bene quindi che si provveda a risarcire piccole imprese, artigiani, lavoratori autonomi e quant’altri. Ma fra i quant’altri non ci sono, non ci possono essere perché è tecnicamente impossibile che ci siano, quanti vivono di lavoretti o lavorano in nero. Tra questi ultimi ci sono evasori fiscali, è vero; ma non solo, ci sono pure coloro che lavorano in nero perché è il datore di lavoro che non li ha “scritti”, per non pagare i contributi. Non sono pochi in queste condizioni. Ho incrociato una famiglia: “lui” lavora in nero, a chiamata,con una impresetta di pulizie; “lei” chiede l’elemosina. Il primo in questi giorni non viene “chiamato” ma anche se lo chiamassero come potrebbe compilare l’autodichiarazione? Lei ancora prima dell’ultimo Decreto, con le strade semivuote e la gente che non si avvicinava,non raccattava un euro. Per loro non c’è Decreto possibile, ma hanno comunque fame lo stesso e anche due figli piccoli e una mamma vecchia.
Medici, infermieri, barellieri, tecnici sanitari, etc. sono ammirevoli. E’ vero, siamo tutti e tutte d’accordo. E’ importantissimo quello che fanno per curare coloro che sono stati colpiti dal virus o da altri mali. Anche gli/le insegnanti che si stanno industriando per tenersi in contatto con i/le loro allieve/i. stanno svolgendo un’opera molto importante. Non solo per far studiare egualmente a dispetto del virus, ma anche perché è il modo per mantenere su di morale, spronando a fronteggiare le avversità senza né abbattersi né dar finta di niente.
Il Governo che fa? Diciamo la verità: il nostro sembrava un Governo scalcagnato, messo su alla buona per fronteggiare un’emergenza ed evitare una catastrofe. E’ una piacevole sorpresa, almeno per me,constatare che ce la sta facendo, che evitata una catastrofe ne sta fronteggiando un’altra nel modo giusto.
E la popolazione, il Paese? Diciamocelo: ci stiamo comportando bene. Tutti/e, anche le forze dell’ordine, la Pubblica Amministrazione, etc. Complimentiamoci a vicenda.
E dopo? Durante la guerra (ero sfollato a Torre del Greco, una cittadina a Sud di Napoli, in campagna) ho visto contadini regalare cibo a soldati che dopo l’8 settembre e la ritirata dei tedeschi verso Nord cercavano di tornare a piedi nei loro paesi di origine più a Sud; nei ricoveri ho visto persone che si aiutavano reciprocamente anche se sconosciute. Nei periodi critici succede. Dopo, nel dopoguerra, quello spirito si è trasformato in una straordinaria energia collettiva che, nonostante le divisioni profonde tra monarchia e repubblica, socialcomunisti e liberal-democristiani, ci ha dato la Costituzione, la “ricostruzione” e “il miracolo economico”. Potrebbe accadere anche ora, anche se questa è una cosa gravissima, ma non è una guerra. Pensiamo alla Libia, alla Siria, a quel che succede tra Grecia e Turchia. Da quelle parti è assai peggio.