Bilancio (provvisorio) di una porcheria
Dopo aver detto che i rifugiati di piazza Indipendenza avevano gettato dai balconi bombole di gas, dopo aver detto che la polizia era stata “costretta” a rispondere a causa della preoccupante situazione, dopo aver sparato con idranti acqua in misura tale da aver provocato vari feriti tra cui una donna che perdeva sangue da un orecchio. Dopo aver usato parole di apprezzamento per la “generosa” offerta della prorietà di “ospitare” per massimo sei mesi alcuni degli occupanti di 80 (ops, nel giro di poche ore diventano 40) palazzine in provincia di Rieti, i media hanno cominciato a fare marcia indietro e a usare i toni della compassione e della comprensione nei confronti di quei poveri rifugiati manovrati da qualcuno che estorceva loro del denaro per consentirgli di far parte dell’occupazione. Falso anche questo, come ampiamente dimostrato dalle testimonianze.
Poveri giornalisti, poveri giornali. Cosa gli resta da grattare?
L’idea l’ha avuta il Sole24ore che se la racconta così (lettura molto interessante e illuminante, se si sa leggere tra le righe).
Noi non vogliamo essere tacciati di faziosità e partigianeria, per cui riportiamo testualmente un articolo apparso sul sito del quotidiano economico con l’aggiunta di un paio di commenti allegati al blog:
“Palazzo Curtatone a Roma, ex-storica sede di Federconsorzi, è stato sgomberato dai centinaia di occupanti abusivi, in gran parte rifugiati eritrei. Per una volta “The Insider” si occupa di una vicenda di cronaca, ma con conseguenze finanziarie.
Proprio questa rubrica, oltre un anno fa, ha messo in evidenza gli aspetti economici dell’occupazione: in un lungo articolo (“La vicenda assurda di palazzo Curtatone: volatilizzati oltre 4 milioni di euro del fondo Omega”) erano stati evidenziati (oltre all’assoluta mancanza di legalità della situazione che si era venuta a creare) le perdite per i fondi pensione proprietari del palazzo tramite il fondo Omega. Arrivate al momento dello sgombero a circa 5 milioni di perdite sul palazzo acquistato.
Dal punto di vista finanziario, dopo i quasi 4 anni nei quali c’è stata la più assoluta indifferenza da parte delle istituzioni e del Comune di Roma, il danno di immagine per la capitale, come attrattività per gli investimenti immobiliari, è stato enorme. Ma in Italia, come pure a Roma, esistono altre decine di edifici occupati, di proprietà degli stessi fondi immobiliari. Nel caso di palazzo Curtatone è stata coinvolta Idea Fimit, cioè la maggiore Sgr italiana. La domanda sorge spontanea: quale investitore estero, i grandi fondi internazionali, può pensare di investire a Roma in attività immobiliari se sulle stesse non c’è alcuna protezione del diritto di proprietà?
C’è da dire che su questa vicenda ha dominato anche in questi giorni un falso buonismo. E’ stato fatto un paragone con altri Paesi europei. Si è detto che, ad esempio, in Francia e Germania non ci sarebbe stato uno sgombero da parte delle forze dell’ordine come quello visto in questi giorni. A dir la verità in Francia e Germania un palazzo privato, di proprietà di un fondo immobiliare, in pieno centro di Berlino o Parigi, ex- sede di prestigio di varie associazioni (come appunto Federconsorzi), con tutela della Soprintendenza Beni Architettonici (nella foto in evidenza uno dei bellissimi interni dell’edificio), sarebbe stato liberato dagli occupanti il giorno stesso, senza fare differenza tra migranti o occupanti abusivi.
Non sarebbero passati insomma quasi 4 anni come a Roma. Poi esiste ovviamente la ragione umanitaria da considerare e preservare: l’accoglienza dei rifugiati. Ma questo aspetto in un Paese civile è a carico delle istituzioni: in Italia invece è sempre il privato che deve provare a trovare una soluzione, come nel caso degli sgomberati di palazzo Curtatone: per i quali la proprietà dell’edificio si è impegnata per trovare soluzioni abitative alternative, a Rieti. Impressiona anche la polemica politica successiva, strumentale in qualsiasi modo la si guardi: con il presidente del Pd Matteo Orfini che se la prende con il Comune di Roma. E i 5 Stelle che ribattono. Le colpe del Comune sulla vicenda esistono, ma bisogna anche dire che il palazzo era occupato da 4 anni e che il governo di Matteo Renzi (dello stesso partito di Orfini), per bocca dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano, si era impegnato a risolvere celermente il problema, dopo che alcune utenze telefoniche dell’edificio erano state individuate come appartenenti a presunti scafisti. Ovviamente nessuno si è mosso. E palazzo Curtatone è restato per anni il simbolo dell’immobilismo della politica, senza distingui tra partiti.
LA STORIA FINANZIARA E GIUDIZIARIA DI PALAZZO CURTATONE
L’immobile, sede storica della ex Federcosorzi, ha un valore di mercato che si aggira tra i 75 e gli 80 milioni di €. È composto da 9 piani fuori terra e da 2 interrati, con destinazione d’uso uffici e area commerciale al piano terra. Complessivamente l’immobile è di circa 33.000 mq, ed è sito in una zona centrale della città nei pressi della Stazione Termini. L’immobile è inoltre soggetto a vincolo da parte della Sovrintendenza dei Beni Architettonici, contenendo al proprio interno elementi di particolare pregio storico e artistico.
CRONISTORIA:
- Occupazione dal 12 ottobre 2013;
· Denuncia/Querela alla Procura della Repubblica: 17 ottobre 2013;
· Lettera alla Questura di Roma: 29 ottobre 2013;
· Lettera alla Questura di Roma/Soprintendenza Beni Architettonici: 9 dicembre 2013
· Istanza Ordine Pubblico: 8 Maggio 2014
· Lettera al Comando Provinciale dei VVFF/alla Asl di Roma/all’A.R.P.A./al Comune di Roma/al Municipio III di Roma/alla Questura di Roma: 12 Settembre 2014
· Risposta dall’A.R.P.A.: 25 Settembre 2014
· Risposta dal Comando Provinciale dei VVFF: 14 Ottobre 2014
· Decreto di sequestro emesso dal Gip del Tribunale di Roma: 1 dicembre 2015 - Il Fondo Omega di Idea Fimit è il proprietario dell’immobile dal 2011. I quotisti di riferimento del Fondo sono investitori Istituzionali italiani e Fondi Pensione. Dall’ottobre 2013 l’immobile non solo non produce reddito, ma genera passività rilevanti in termini di utenze e tasse di proprietà, rispettivamente per 240.000 €/annui e 575.000 €/annui (importi da moltiplicare per i quasi 3 anni e mezzo di occupazione). Il 1 dicembre 2015 il GIP presso il Tribunale di Roma ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’edificio ex art. 321 codice procedura penale, proprio in relazione al reato di occupazione abusiva (“invasione di terreni ed edifici”) ma tale provvedimento, che comportava la necessità dello sgombero dell’immobile, non era mai stato eseguito dalle Autorità preposte (fino a l’altro ieri), nonostante due solleciti formali, uno in data 11 gennaio ed un altro in data 9 febbraio 2016.
A dicembre 2008, FIMIT finalizzò l’operazione relativa al trasferimento del patrimonio immobiliare di IMMIT S.p.A. (100% Intesa Sanpaolo) al Fondo Omega Immobiliare.
Il patrimonio immobiliare conferito al Fondo era composto da 284 immobili,comprendenti anche alcune sedi storiche del Gruppo Intesa, a prevalente destinazione direzionale e filiali, per un totale di circa 420.000 Mq, concentrati per la maggior parte nelle città di Roma e Milano”.
Il valore dell’apporto dell’intero patrimonio in Omega da parte di Immit, fu di circa 850 €/mln.
Fin qui l’articolo. Ed ecco i due commenti che riportiamo testualmente:
scrive “Ingenuotto”: “ se l’immobile é stato acquisito nel 2011, ed occupato a ottobre 2013, com’é che l’immobile non produce reddito solo da ottobre 2013 e nei due anni e mezzo precedenti il suo abbandono era frutto di un’oculata politica di investimento? facciamo i finti tonti o sono solo io ingenuotto?”
E Mark Renton: “La Federconsorzi fu pure uno dei maggiori scandali della storia dei sindacati agricoli italiani con una vicenda che ha portato ad avere, nonostante il fallimento, un tesoretto di circa 800 milioni di euro oggetto di periodici emendamenti e DL da parte di alcune forze politiche per gestirlo”.
Questo invece è il nostro lapidario commento: “Omnia munda mundis”. Domani Comune, Regione e Prefettura si riuniranno in un “vertice” per decidere cosa fare di quei bambini, di quelle donne, di quegli uomini fuggiti da guerre, persecuzioni, fame, disperazione, violenze inaudite.
Si accettano scommesse.