Bozza Unar sulla nuova Strategia
Pubblichiamo un primo documento che Unar, su sollecitazione della UE ha messo a punto per un bilancio della prima fase della Strategia di inclusione di rom, sinti e caminanti e per l’apertura di una seconda fase.Ciascuno faccia le proprie valutazioni.
Piattaforma Nazionale Rom, Sinti e Caminanti. Verso la nuova Strategia post 2020
15 ottobre 2020
Il nuovo piano decennale per sostenere le popolazioni rom e sinte nell’UE
Il 7 ottobre 2020 la Commissione europea ha adottato un Piano decennale volto al sostegno delle popolazioni Rom, Sinte e Caminanti (di seguito l’acronimo italiano RSC) nell’Unione Europea. Questo quadro strategico è composto dalla Comunicazione n. 620/2020 “A Union of Equality: EU Roma strategic framework for equality, inclusion and participation” e dalla proposta di raccomandazione del Consiglio sull’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei RSC, che stabilisce un elenco di misure specifiche che gli Stati membri devono adottare per raggiungere gli obiettivi dell’UE. I due documenti sono complementari. La raccomandazione promuove il rafforzamento delle competenze e il partenariato tra tutti gli attori interessati, compresi i Punti di contatto nazionali per l’attuazione delle Strategie Nazionali RSC, gli organismi per la parità, la società civile e gli attori regionali e locali. Inoltre, fornisce una guida per garantire un migliore utilizzo dei fondi dell’UE e nazionali e per il monitoraggio, la rendicontazione e una più efficace valutazione dei quadri strategici nazionali per i RSC.
Il Piano decennale scaturisce dall’esperienza dei precedenti dieci anni di interventi per la lotta all’esclusione socio-economica delle comunità RSC nei diversi Paesi europei e dalla constatazione dei limitati successi delle Strategie nazionali RSC adottate finora (si ricorda che, come di consueto, nella documentazione europea il termine “Roma” include al suo interno tutti i popoli dell’universo Romanì).
Per questo motivo, il nuovo impegno avviato a livello europeo è un Piano che si incentra su sette settori chiave di intervento: uguaglianza, inclusione, partecipazione, istruzione, occupazione, sanità e problematiche abitative. Questi sette obiettivi a livello europeo dovranno essere perseguiti fino al 2030: di essi, tre sono obiettivi orizzontali nei settori dell’uguaglianza, dell’inclusione e della partecipazione; quattro rappresentano obiettivi settoriali nei settori dell’istruzione, dell’occupazione, dell’alloggio e della salute.
La constatazione degli sforzi da fare per il raggiungimento delle pari opportunità e per l’eliminazione di ogni discriminazione nei confronti dei RSC ha reso necessario definire all’interno del Piano decennale obiettivi e raccomandazioni su ognuno dei settori menzionati, per indirizzare gli Stati membri verso interventi concreti che potranno essere monitorati per garantire il raggiungimento di progressi reali nella vita dei RSC che vivono nell’Unione Europea.
Si tratta di obiettivi rilevanti, come ad esempio:
– la riduzione di almeno la metà della percentuale di RSC vittime di discriminazione;
– il raddoppio della percentuale di RSC che denunciano le discriminazioni subite;
– la riduzione di almeno la metà del divario della povertà tra i RSC e la popolazione in generale;
– la riduzione di almeno la metà del divario per quanto riguarda la partecipazione all’istruzione della prima infanzia tra bambini RSC e non RSC;
– la riduzione di almeno la metà della percentuale di bambini RSC che frequentano scuole primarie segreganti negli Stati membri con una popolazione RSC significativa;
– la riduzione di almeno la metà del divario in termini di occupazione e del divario di genere nei livelli di occupazione;
– la riduzione di almeno la metà del divario per quanto riguarda l’aspettativa di vita;
– la riduzione di almeno un terzo del divario in termini di disagio abitativo;
– la garanzia che almeno il 95 % dei RSC abbia accesso all’acqua potabile.
La Commissione Europea ha anche definito un elenco di misure che gli Stati Membri devono adottare per accelerare i progressi verso l’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei RSC. L’invito formalmente rivolto agli Stati Membri è quello di presentare entro il 21 settembre 2020 dei Quadri strategici nazionali, per i quali la Commissione Europea suggerisce caratteristiche comuni, come:
– impegni minimi che dovrebbero applicarsi a tutti gli Stati Membri;
– possibili impegni aggiuntivi a seconda del contesto nazionale;
– impegni più ambiziosi per gli Stati membri con vasta popolazione RSC.
Tra le linee guida per la pianificazione e realizzazione di quadri strategici nazionali RSC, viene ribadita l’importanza di: combattere l’antiziganismo; lottare contro la povertà intergenerazionale, dedicando una particolare attenzione alla protezione dei bambini e ad un più efficace uso dei fondi comunitari; promuovere la partecipazione dei RSC; riconoscere la diversità tra le popolazioni RSC e tra le comunità in fase di definizione delle strategie; coniugare l’approccio generalista con approcci definiti sulla base dei target; aggiornare e ampliare le misure di prevenzione e riduzione dell’impatto sproporzionato delle crisi sui RSC (incluso per proteggere contro la pandemia da coronavirus e dai cambiamenti climatici); assicurare l’inclusione digitale per ridurre il divario nell’accesso alle nuove tecnologie e alla comunicazione digitale (come nel caso dell’istruzione a distanza online o della telemedicina); eliminare i rischi ambientali determinati dalla discriminazione nell’accesso a soluzioni abitative salubri e ad ambienti non contaminati; promuovere la consapevolezza dell’importanza della cultura RSC, della sua storia e delle sue manifestazioni artistiche; favorire la promozione dell’innovazione sociale e delle sperimentazioni politiche per produrre cambiamenti sociali volti ad una maggiore uguaglianza e una rafforzata inclusione e partecipazione RSC.
Il Piano decennale rivolge una specifica attenzione anche al ruolo chiave delle amministrazioni degli Stati Membri nella progettazione delle politiche pubbliche e nell’ottimizzazione dell’uso dei programmi di finanziamento a sostegno dei RSC. A tal fine, la Commissione invita gli Stati membri a destinare i fondi nell’ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 e di Next Generation UE per affrontare le sfide e rispondere alle esigenze dei RSC,
Uno specifico spazio è dedicato all’esigenza di rafforzamento del monitoraggio delle azioni nazionali e dei suoi progressi, ma anche al miglioramento degli strumenti statistici per la raccolta e trattamento dei dati, per la valutazione degli obiettivi quantitativi e qualitativi nazionali per tutti i sette obiettivi dell’UE e per le modalità di investimento dei fondi e degli strumenti finanziari dell’UE e nazionali per i RSC, nonché per una valutazione del contributo all’uguaglianza e all’inclusione RSC delle riforme istituzionali e amministrative.
Per quanto riguarda la partecipazione, il Piano incoraggia l’impegno attivo dei RSC, in particolare delle donne e dei giovani attraverso tutti gli strumenti disponibili, dalla Piattaforma europea alle Piattaforme nazionali, per stimolare la cooperazione e lo scambio di esperienze nonché per rafforzare le competenze e la partecipazione attiva della società civile in tutte le fasi dei processi decisionali a livello europeo, nazionale e locale.
che Unar, l’ufficio antidiscriminazioni della presidenza del consiglio ha messo a punto su sollecitazione europea in vista del bilancio sulla prima fase della Strategia di inclusione di rom, sinti e caminanti e per la formulazione di una nuova Strategia.