Cuore di zingara
Ad Auschwitz-Birkenau gli zingari vennero internati nello Zigeunerlager, separati dagli altri prigionieri. Nelle camere a gas dei lager nazisti sono niti 500.000 rom accertati
Allora, come ora, gli zingari sono considerati una “razza”.
Una razza inferiore, degenere, pericolosa per la “società civile”. La di erenza tra l’allora e ora sta nel progetto razionale di sterminio del regime nazista, mentre oggi si esprime nelle strategie dell’esclusione, della discriminazione, della ghettizzazione; gli zingari devono stare fuori, lonta- ni e separati dalla “società civile”.
Auschwitz-Birkenau: lo zigeunerlager. Una zona separata, circondata da li spinati ad alta ten- sione, ospitava gli internati zingari in numero di 2.898 persone: donne, uomini, bambini.
Le baracche dello zigeunerlager erano adiacenti, ma divise, dalle baracche della zona dove vi- vevano ammassati gli ebrei.
Ciò che colpiva tra le due zone era la di erente atmosfera che le caratterizzava. Gli ebrei si distinguevano perché era stato loro rasato il capo ed erano costretti ad indossare tute a stri- sce bianche e nere che incupivano l’ambiente e il senso di impotente desolazione delle, degli internati/e, consapevoli dell’imminente annientamento che aspettava loro. Gli abitanti dello zigeunerlager raccolti in famiglie, erano lasciati con i loro costumi variopinti, con le loro cose, con i loro capelli.Agli ebrei della zona limitrofa allo zigeunerlager arrivavano, il vociare delle donne, il suono degli strumenti, la musica i canti, insieme allo schiamazzo dei bambini, in gran numero . molti dei quali nati nello zigeunerlager. Dal comportamento dei rom non traspariva la consapevo- lezza del destino che li attendeva, forse perché assuefatti al ri uto, alla discriminazione alla ghettizzazione.
Nel progetto di sterminio nazista i rom, in particolare, venivano usati per gli esperimenti sul corpo umano dal famigerato dottor Mingele, specie sui bambini e le bambine, nati gemelli.
Io sono stata a Birkenau, nella zona dove sorgeva lo zigeunerlager.
Nell’emozione suscitata dai luoghi, immersa nella tragedia, all’improvviso mi è sembrato di essere lì, tra il vociare degli zingari e lo schiamazzo dei bambini. Vedevo i bambini rincorrersi nello spazio circondato dai li spinati ad alta tensione. Tra i bambini che si rincorrevano m’apparve una bimba di 6/7 anni (…)
2 Agosto 1944, è notte fonda a Birkenau. Il silenzio notturno viene rotto dagli ordini gridati dai miliziani nazisti che circondano lo zigeunerlagher, dal ringhiare dei cani ad- destrati all’attacco, mentre le luci accecanti delle fotoelettriche abbacinano i rom sor- presi nel sonno.
E’ la ne!… Per i 2898 rom non c’è scampo. Le camere a gas li/le attendono. E’ il divoramento, quello che i rom chiamano Porraymos.
Un precedente tentativo di rastrellamento, fatto di giorno, c’era già stato, ma i rom avevano reagito, per sfuggire alla cattura le donne con i bambini si erano arrampicate sui tetti delle ba- racche. Questa volta l’ordine è perentorio, propizia la notte, i rom inermi, sorpresi nel sonno. Quella notte del 2 agosto, un ebreo sopravvissuto allo sterminio, Pietro Terracini, che viveva nelle baracche adiacenti allo zigeunerlager, è il testimone dell’annientamento dei 2.898 rom di Birkenau: “ Io non ho visto, perché c’era già stato, ma i rom avevano reagito, per sfuggire alla cattura le donne con i bambini si erano arrampicate sui tetti delle ba- racche. Questa volta l’ordine è perentorio, propizia la notte, i rom inermi, sorpresi nel sonno. Quella notte del 2 agosto, un ebreo sopravvissuto allo sterminio, Pietro Terracini, che viveva nelle baracche adiacenti allo zigeunerlager, è il testimone dell’annientamento dei 2.898 rom di Birkenau: “ Io non ho visto, perché c’era l’ordine di rimanere in baracca di notte, ma pos- so raccontare quello che ho sentito. Si sentivano le urla dei condannati, le grida di persone che si chiamavano l’un l’altra, il pianto dei bambini, gli spari delle armi usate, forse perchè qualche rom tentava di ribellarsi. Due ore è durato questo inferno. Poi non si sentì più niente, silenzio irreale. La mattina successiva, (L’alzata era stabilita alle 4 e 30) siamo usciti, abbiamo guardato al di là del lo spinato, lo zigeunorlager era vuoto. Voltando lo sguardo alle canne dei crematori, si vedevano le ciminiere che fumava- no alla massima potenza. Ho capito che tutti i rom dello zigeunerlager erano stati assassinati.”
Nelle camere a gas dei lager nazisti sono niti 500.000 rom accertati.
Centinaia di migliaia sono i rom sterminati nei luoghi sosta delle carovane e nelle zone di transito. Carla Osella, presidente dell’associazione AIZO, ha girato in largo e in lungo per l’Europa, per 4 anni, in cerca dei siti del massacro dei rom, rintracciando i luoghi dello stermi- nio dei rom non solo in Germania, ma in molti paesi dell’Europa orientale: Austria, Polonia, Romania, Ucraina, Croazia e altri ancora.(Carla Osella, Rom e Sinti, il genocidio dimenticato, Todi 2013). Alla ne della guerra, i tedeschi hanno preso coscienza degli orrori perpetrati nei lager. Hanno riabilitato gli ebrei, dedicando loro musei all’Olocausto. Gli zingari hanno dovu- to aspettare il nuovo millennio per essere riabilitati. Nell’ottobre del 2012, presenti numerosi rom e sinti, Berlino ha inaugurato il luogo della memoria del Porraymos.
Marcella Delle Donne 20 gennaio 2019