Lo scipero della fame del movimento Ketane
Il 26, 27 e 28 febbraio gli attivisti del movimento Ketane – Rom e Sinti per l’Italia hanno preso parte ad uno sciopero della fame delle per sensibilizzare l’opinione pubblica sul crescendo di violenza razzista che colpisce le persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom. Un’azione voluta con determinazione da Dijana Pavlovic, Fiorello Miguel Lebbiati, Musli Alievski e Vanessa Ahdzovic, supportati da Toni Deragna e Consuelo Abdel Hafiz. Marco Brazzoduro, figura storica dell’attivismo romano che hanno accudito le attiviste e gli attivisti durante lo sciopero della fame con amore fraterno.
Il fattore scatenante dello sciopero della fame è stata l’ennesima aggressione razzista accaduta in Italia: il tentativo di ammazzare un bambino appartenente alla minoranza nella metropolitana di Roma. La violenza sui bambini è ritenuta inammissibile in qualsiasi consorzio civile, ma se il bambino è rom pochi si indignano. Secondo il Pew Research Center, l’Italia è il primo paese europeo quanto a sentimenti antizigani e gli attacchi violenti negli ultimi sei mesi sono sempre più frequenti.
L’azione non violenta del movimento Kethane – Rom e Sinti per l’Italia ha percorso tutta l’Italia. Tutte le comunità rom e sinte italiane hanno inviato messaggi video di incoraggiamento alle ed agli attivisti che stavano scioperando e testimoniando il loro impegno contro il razzismo.
Per chi volesse informazioni sul movimento può chiamare o inviare un messaggio WhatsApp al 339 76 08 728 o scrivere a info@kethane.it