Non dar da mangiare agli affamati
Medici per i diritti umani ha diffuso un comunicato in cui si afferma che lunedì 10 dicembre gli edifici dell’ex fabbrica Penicillina nella periferia est di Roma verranno sgomberati. “Con tutta probabilità si ripeterà dunque lo scenario già visto in occasione di altre operazioni nello stesso quadrante della città (Via Costi lo scorso settembre, Via di Vannina a marzo di quest’anno): sgomberi senza adeguate soluzioni alternative per i soggetti più vulnerabili, i quali saranno costretti a cercare rifugio in insediamenti ancora più precari con conseguente aumento della marginalità e del disagio sociale complessivo.
La risposta delle istituzioni ancora una volta si dimostra miope e gravemente inadeguata, dal momento che – nonostante i ripetuti appelli e gli incontri che MEDU e le altre associazioni attive da mesi presso l’ex Penicillina, hanno avuto con Comune, Municipio ed altre organismi- non si è riusciti ad ottenere una soluzione alloggiativa alternativa per le numerose persone vulnerabili che abitano nell’insediamento.
Solo nell’ultima settimana, nonostante lo sgombero fosse previsto da tempo, l’Assessorato alla persona, scuola e comunità solidale di Roma Capitale ha attivato uno sportello presso le sedi dell’ufficio immigrazione di Via Assisi per fornire accoglienza in centri di emergenza sociale. MEDU insieme alle altre associazioni ha segnalato alcuni dei casi più vulnerabili a livello sanitario. Al momento però solo circa una ventina di persone sono state accolte a fronte di più di un centinaio che da lunedì si troveranno nuovamente in strada.
Medici per i Diritti Umani chiede ancora una volta che non si proceda alla pur necessaria evacuazione dell’edificio ex-Penicillina senza prima aver predisposto un credibile piano alternativo di accoglienza evitando in tal modo alla città di Roma l’ennesima operazione con effetti sociali disastrosi”.
Ma le brutte notizie non finiscono qui. Siamo a conoscenza che questa mattina, sabato 8 dicembre, la polizia municipale ha compiuto un “sopralluogo” nel posto dove fino a pochi gioni fa sorgeva il Baobab, punto di riferimento per molti migranti e ora sgomberato ma che continua a essere comunque un rifugio per qualche decina di migranti in assenza di qualsiasi alternativa. Ebbene, alcuni volontari del Baobab, che volevano portare alle persone che erano lì qualche coperta e bevanda calda sono stati allontanati dai vigili che hanno loro impedito di distribuire le poche cose che avevano portato. Tutto questo perché, spiega il giurista e socio della nostra associazione, Giovanni Russo Spena ” il ministro dell’interno ha varato il reato di ” solidarietà”. Il questore ordina di non aiutare i migranti per costringerli ad evitare l’accampamento. Odio, rancore, desiderio di mostrarsi duri come il ministro. E’ il contesto. La protesta politica è necessaria e doverosa. Anche verso la Giunta comunale che fa la faccia dura. I Giuristi Democratici e l’Asgi, da parte loro, producono in continuazione diffidi, ricorsi, denunzie europee. Per ora servono a tenere aperto il problema anche a livello europeo”.
E le persecuzioni continuano, per mare e per terra.