Sgombero di rom a Giugliano. Un appello

Da oltre 30 anni, 450 persone rom di origine bosniaca, di cui il 50% minori, vivono in condizione di estrema emergenza abitativa nel Comune di Giugliano, vicino Napoli.
Negli ultimi sei anni sono stati vittime di ripetuti sgomberi forzati senza soluzione di continuità, nonostante siano parte integrante della comunità locale.
Nel 2013 sono stati sgomberati da un precedentemente insediamento e sono stati ricollocati nella baraccopoli denominata “Masseria dal Pozzo”, in una zona adiacente una discarica di rifiuti tossici.
Tre anni più tardi, nel 2016, la stessa comunità è stata nuovamente sgomberata e non avendo altro posto dove andare, si è ricollocata sul terreno di un’ex fabbrica di fuochi d’artificio in via del Viaticale in condizioni igienico-sanitarie estreme. Con il tacito benestare delle autorità locali.

A distanza di altri tre anni, oggi, ancora una volta nel totale dispregio dei diritti umani fondamentali, 450 persone sono state vittima di un ulteriore sgombero forzato.
Giugliano – Via del Viaticale – 10 maggio 2019 le 450 persone rom sono vittima dell’ennesimo sgombero forzato
Lo scorso 5 aprile 2019, con Ordinanza sindacale n. 29 è stato disposto il loro sgombero per motivi di salubrità e salute pubblica senza una reale pianificazione.
Nel disporre lo sgombero solo su carta è stato disposto anche l’accompagnamento dei “Servizi sociali comunali nel ricollocamento abitativo”.
La mattina del 10 maggio 2019 le Forze dell’Ordine hanno attivato l’allontanamento coatto delle famiglie dall’insediamento di via del Viaticale. Secondo le numerose testimonianze raccolte, sia prima che durante le operazioni di sgombero alle persone è stato verbalmente intimato di uscire dal territorio di Giugliano pena la cancellazione anagrafica e l’allontanamento dei minori.
Non avendo altra possibilità e costantemente sorvegliati dalle Forze dell’Ordine, la comunità rom di Giugliano si è divisa tra il territorio del Comune di Villa Literno e quello di Castel Volturno. Da quest’ultimo è stata allontanata dopo poche ore. Le 450 persone rom si sono, quindi, ricongiunte nella serata dello stesso giorno in un’are dismessa nella zona industriale di Giugliano.

I diritti umani sono violati e le persone interessate sono in pericolo.

La nuova collocazione è totalmente inadeguata e il Comune, reo di aver creato una situazione di disagio e pericolo per parte della sua cittadinanza – i 450 rom risiedono nel Comune di Giuliano – ancora più grave di quello per cui era intervenuto con l’ordinanza sindacale n. 29 del 5 aprile 2019 non ha fornito alcun supporto e/o servizio essenziale.
Le 73 famiglie di via del Viaticale, non dispongono di riparo alcuno, sono costrette a dormire all’interno delle autovetture o all’aperto, malgrado le difficili condizioni atmosferiche, non hanno elettricità, sono prive di acqua potabile e servizi igienici.
I minori di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, che necessitano di latte in polvere, pannolini, alimenti per l’infanzia sono circa 50.
I 105 minori frequentanti le scuole dell’obbligo sono stati costretti ad interrompere la frequenza scolastica.
Una decina sono le donne in stato di gravidanza e alcuni anziani sono totalmente privi dell’assistenza minima.

Per questo CHIEDIAMO che
dopo le gravi e reiterate violazioni dei diritti umani riscontrate durante e dopo le azioni di sgombero forzato avvenuto lo scorso 10 maggio, il Comune, la Regione e la Protezione Civile intervengano per prevenire il gravissimo ed imminente rischio a cui sono sottoposte le 73 famiglie del Comune di Giugliano rifugiate in un’area industriale dismessa per l’assenza dei servizi minimi attivando con massima urgenza e senza ulteriori ritardi misure volte ad offrire soluzioni alloggiative adeguate e dignitose per tutte le persone, garantendo loro l’accesso ai servizi base e il ripristino della frequenza scolastica per i minori in età scolare.

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