“Un piano debole e destinato al fallimento”
È negativo il giudizio che esprime Associazione 21 luglio al Piano per il superamento dei “campi rom” che oggi è stato presentato dall’Amministrazione Comunale.
Dall’uso dei fondi europei ad un Patto di Responsabilità, da un generico incremento occupazionale ad un vago sostegno economico: una serie di principi vengono scanditi in successione senza che vengano indicati tempistiche, priorità, obiettivi, azioni.
Nel Piano – secondo Associazione 21 luglio – c’è un deficit di conoscenza del fenomeno (i rom in emergenza abitativa della Capitale non sono 4.500 in 9 “villaggi” bensì 5.300 in 19 insediamenti formali e 2.200 in insediamenti informali) e di visione strategica. Nel Piano presentato dalla Giunta Raggi vengono elencati principi generali senza però affrontare nel dettaglio ogni singola problematica.
Sul tema della scolarizzazione si prevede «il contrasto dell’abbandono scolastico». Non viene detto nulla su quali azioni promuovere.
Sul tema dell’occupazione il Piano prevede di «incrementare l’occupazione al fine di diminuire il tasso di criminalità e accrescere produttività complessiva eliminando ogni possibilità di lavoro nero» senza indicare modalità operative che portino al raggiungimento di questi risultati.
Sul tema centrale dell’alloggio si conta di «riscontrare persone economicamente autosufficienti presenti nei campi» e sostenere, per i bisognosi «interventi di supporto» in assenza di una chiara indicazione su come declinare tale impegno e su quale ventaglio di soluzioni proporre.
Sul tema della salute si punta ad «implementare la medicina preventiva e l’educazione alla salute». Nulla viene specificato su come raggiungere tali obiettivi.
«Non basta – sostiene Associazione 21 luglio – enfatizzare l’utilizzo dei fondi europei quando questi non sono certi e richiederanno comunque un uso in tempi non prossimi. E’ fuorviante garantire «il ritiro di tutti i bandi coinvolti in Mafia Capitale» perché questo è già avvenuto con la passata Giunta.
«La drammatica situazione di quanti vivono oggi nelle baraccopoli romane – afferma Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio – non richiede slogan improntati sul rispetto della legalità e la trasparenza e impegni di massima sui quali tutti, o quasi, siamo concordi. C’è urgenza, oggi più che mai, di un Piano sociale vero, che indichi tempi, insediamenti da superare, quantificazione delle risorse umane ed economiche da impiegare, perché tale problematica la si risolve aggredendola con operazioni incisive, chiare e definite. In passato avevamo indicato all’Assessorato alla persona, alla scuola e alla comunità solidale delle strade percorribili ma evidentemente questa Amministrazione preferisce elencare “buoni propositi” piuttosto che affrontare di petto la questione. Anticipiamo, per questo Piano, un fallimento certo e purtroppo, come già avvenuto nel passato, sarà probabilmente il tempo a darci ragione».