Una concreta possibilità
Quale è il momento in cui una cena di sottoscrizione per sostenere un progetto di lavoro rom si trasforma in una occasione di dichiarazione di intenti?
L’altra sera, il 30 maggio alla comunità di base di San Paolo a Roma, il momento che ha mostrato, oltre ogni evidenza, che lo stare insieme per bere, mangiare, fare musica, e recitare poesie era anche una forma della politica “buona” che si può mettere in campo per sostenere le ragioni dei rom è stato quando Sevla, vice presidente della nostra associazione, Cittadinanza e Minoranze, ha riassunto in poche parole il senso di quel che lì si stava facendo. Che era restituire dignità, riempire di valori, creare senso a quel che senso sembra perderlo ogni giorno di più: la solidarietà, il riscatto, la dignità.
Ma cominciamo dal principio. La cena era stata organizzata dalla nostra associazione, e resa possibile grazie all’ospitalità della comunità di base di San Paolo, per sostenere un progetto che dopo quasi due anni di lavoro, fatiche, incagli burocratici, diffidenze, finalmente è nato: l’avvio di una delle prime lavanderie rom a Roma, nel quartiere di Spinaceto.
A Gestirla, un pezzo di una numerosa famiglia rom. Nell’invito, si leggeva così: “A smentire lo stereotipo del rom quanto meno fannullone se non accattone o ladro, un giovane rom non ancora trentenne, nato a Roma e di nazionalità italiana, che fa l’interprete presso le Commissioni per l’asilo politico, ha conseguito la qualifica di “responsabile tecnico” di lavanderia, ha seguito tutto l’iter amministrativo e finanziario per ottenere le licenze ed i finanziamenti per acquistare macchinari di tecnologia avanzatissima ed ha aperto una lavanderia professionale in viale Caduti della Guerra di Liberazione 264 a Spinaceto. Ne festeggeremo l’inaugurazione il 30 maggio con una cena tipica della tradizione culinaria Rom e chi vi parteciperà potrà constatarne la pregevole qualità.I fondi raccolti serviranno per integrare i 42.000,00 euro già investiti e coprire le ultime pendenze.Cittadinanza e Minoranze sostiene che il riscatto degli esclusi parte dal riconoscimento del loro diritto al lavoro. Perciò ha sostenuto e sostiene questa iniziativa le cui peculiarità saranno illustrate durante la cena che si svolgerà nei locali della CdB s. Paolo in via Ostiense 152/b. Vi aspettiamo”.
La persona di cui si parla è Carlos che, nei due anni che ci sono voluti per far decollare la lavanderia, si è barcamenato tra contratti, fideiussioni, corsi professionali. Senza contare i rapporti con le imprese di ristrutturazione, quelli con chi ha fornito i macchinari, il comune di Roma che ha messo a disposizione a prezzi “politici” i locali, le aziende di luce e acqua….
Cento lavori diversi da portare avanti tutti assieme perché il tempo è nemico del portafoglio e se la lavanderia non incassa, è un guaio.
E ora che l’impresa esiste è necessario che decolli, che abbia clienti, che lavori, che mostri la qualità e la professionalità che è in grado di mettere in campo. Perché ai rom, soprattutto ai rom, non si fanno sconti.
Ecco le premesse che hanno condotto un centinaio di persone a prendere parte alla eccellente cena intrisa dei sapori e degli odori del meglio della tradizione rom: Pitta, Sarma, Dolma a volontà.
Il tutto condito da alcune belle letture di poesie del poeta rom kossovaro Agim Saiti, dal violino eccellente di Sasha rom serbo della comunità dei Rudari e dalle note di Bella Ciao scaturite dalla fisarmonica di Tobbias il giovane rom “colpevole” di aver suonato giorni fa quelle stesse note su un tram romano. Per questo è stato preso a pugni e calci. Per questo gli hanno distrutto il suo strumento che solo la colletta delle maestre precarie, che da giorni protestano davanti al ministero della pubblica istruzione, gli ha permesso di ricomprare.
Molte storie dei rom sono così: costellate di devastanti soprusi e di gesti di fratellanza e giustizia. Con altre parole lo ha detto il senatore Luigi Manconi, che ha preso parte alla serata e ha spiegato che ora, in qualità di direttore dell’Unar, il suo compito forse non arriverà fino al punto (e come potrebbe?) di far sparire l’intolleranza e le discriminazioni ma di favorire l’affermazione delle buone pratiche, soprattutto quelle che i rom stessi, con la loro energia vitale, sapranno mettere in campo.
Quello dell’altra sera è stato un momento importante di esplosione di questa energia che ha dato anche i suoi frutti economici: tolte le spese, ci sono 891 euro in più per far decollare la lavanderia, e questo è ora più che una speranza una concreta possibilità.(a. p.)